Descrizione
Il Rafano, detto anche barbaforte o cren, è una pianta erbacea perenne (Armoracia rusticana) della famiglia delle Crocifere. Originario della Russia meridionale, in Italia si trova allo stato spontaneo in luoghi umidi e nei pressi di corsi d’acqua. Pur essendo una specie perenne, il rafano viene coltivato per consumo come pianta annuale.
Proprietà del rafano
La radice del rafano, grattugiata e ridotta in salsa, possiede alcune proprietà salutari e curative:
- Stimolante gastrico (l’olio essenziale, fortemente aromatico, favorisce la produzione di succhi gastrici, aiutando la digestione e stimolando l’appetito);
- ottimo integratore di vitamina C (visto che il rafano ne contiene buone quantità).
Il rizoma e la radice del rafano conservano le proprietà terapeutiche finché sono carnosi e hanno odore forte e pungente. Il rafano è quindi da usare fresco.
Il rafano stimolando la secrezione delle mucose gastriche, facilita la digestione, aiutando lo stomaco a produrre gli acidi necessari. Consente poi all’intestino di liberarsi dal ristagno di gas; ha effetto diuretico ed è un buon antisettico a livello urinario e polmonare.
La radice del rafano si rivela preziosa nelle malattie delle vie biliari, risulta efficace anche nell’affrontare il raffreddore accompagnato da catarri bronchiali e le sindromi influenzali.
Quanto all’uso esterno, risulta di grande efficacia per alleviare i dolori procurati dalla sciatica.
Calorie e valori nutrizionali del rafano
100 g di rafano contengno 48 kcal.
La radice del rafano è particolarmente ricca di vitamina C e vitamina B, ma contiene anche sali minerali come calcio, magnesio e sodio, proteine e fibre.
Componente caratteristico della radice è un olio essenziale volatile costituito da varie sostanze (solfocianato di allile, solfocianato di fenilproprile, solfuro di diallile), le quali conferiscono al rafano l’inconfondibile sapore piccante e acre, paragonabile a quello caratteristico della senape o del peperoncino.
Controindicazioni
Occorre prestare attenzione nel maneggiare la radice del rafano, essa infatti emana un aroma molto intenso da provocare lacrimazione, irritazione delle congiuntive e perfino cefalea, tosse e spossatezza in chi ne debba maneggiare grandi quantità.
Inoltre bisogna fare attenzione alle precauzioni perché in dosi eccessive può provocare irritazioni gastriche ed enteriche.